Segusium

Sotto un cielo terso incorniciato dalle Alpi, sabato 12 luglio abbiamo esplorato l’antica Segusium, guidati dagli archeologi Sandro Caranzano del Centro Studi Herakles di Torino e Lorenza Boni. Un autentico viaggio nel tempo che ci ha condotti tra archi augustei, mura tardoantiche, suggestioni medievali e misteriose pietre coppellate!

Susa, l’antica Segusio, fu fondata come municipio da Ottaviano Augusto tra il 13 e il 9 a.C., in una posizione strategica all’imbocco dei passi alpini del Monginevro e del Moncenisio. La città nacque con un ambizioso progetto architettonico e monumentale, come testimoniano alcuni dei suoi più celebri reperti: su tutti, l’arco onorario dedicato ad Augusto e l’area del palazzo prefettizio.

La nostra prima tappa è stata in piazza Savoia, dove si conservano i resti del tempio dedicato ad Augusto, il Capitolium. A seguire, abbiamo ammirato l’imponente arco onorario del 9 a.C., il cui fregio celebra il foedus stipulato tra Roma e le tredici tribù alpine: nel rilievo si riconosce la processione rituale del sacrificio suovetaurilia, con i tre animali domestici simbolici – il maiale (sus), la pecora (ovis) e il toro (taurus) – offerti in segno di purificazione.

Successivamente abbiamo visitato l’ampia area del palazzo prefettizio, attribuito al regulus celtico Cozio, figlio di Donno e primo sovrano delle Alpi Occidentali a essere riconosciuto da Roma, nel 13 a.C. Il complesso, ricco di ambienti, sale, magazzini e impianti termali, ha rivelato – grazie a recenti studi – una nuova e più precisa interpretazione urbanistica. L’assetto urbano augusteo, affidato ad architetti romani di scuola ellenistica, collegava in modo armonico l’arco, il palazzo, la via delle Gallie, il foro e i rilievi alpini circostanti. Il tutto era impreziosito dall’heroon di Cozio, ancora visibile ai tempi dello storico Ammiano Marcellino, durante il passaggio dell’imperatore Costanzo attraverso le Alpi.

A pochi metri dall’arco, abbiamo osservato un vasto affioramento roccioso coppellato, corredato da alcune iscrizioni latine: un’ara sacra risalente alla tarda Età del Ferro, su cui venne edificato un acquedotto in epoca tardo-romana. Le numerose coppelle, i canaletti di scolo, un pozzo/bothros e altre cavità cilindriche rivelano l’intensa attività rituale dell’area. Il pilone occidentale dell’acquedotto fu costruito proprio in cima a una scalinata lapidea protostorica, distruggendo in parte il sito rituale originale: in quel punto si trovavano un ripiano per il sacrificante, il principale canale di scolo tagliato a squadra e, forse, altre strutture connesse. La presenza del pilone ha finito per separare visivamente il grande pozzo dalla zona a coppelle, nascondendo così la loro stretta prossimità.

Con il mutare della situazione politica, la città venne fortificata. L’età tardoantica è ben rappresentata dalla cinta muraria costruita tra i regni di Massenzio e Costantino, a difesa del nucleo urbano. Nei secoli successivi, l’antica Segusio si trasformò in una pittoresca cittadina medievale, dominata dalla mole del campanile romanico del Duomo di San Giusto. Edificata nel 1027, la cattedrale – a croce latina, con tre navate e transetto – si erge con la facciata costruita direttamente sulle mura romane e medievali, inglobando nell’angolo sinistro una delle torri della porta “Savoia”, detta anche “del Paradiso”.

Dopo un gustoso pranzo della tradizione piemontese in un accogliente ristorante del centro, abbiamo concluso la giornata visitando il piccolo anfiteatro di Susa. Un tempo doveva trovarsi nei pressi dell’abitato, come suggeriscono sporadici ritrovamenti di tombe nelle vicinanze. La posizione non è casuale: sfrutta una naturale conca del terreno. L’edificio, a pianta ellittica (60×53 m), è orientato NW-SE; le gradinate della cavea poggiano in parte su sostruzioni artificiali, in parte sul declivio della collina, e sono realizzate in pietra locale.

Ringraziamo tutti i partecipanti e vi diamo appuntamento alla visita di studio del 27 luglio alla Pieve di San Lorenzo a Settimo Vittone con la dottoressa Lorenza Boni. Seguiranno comunicazioni più dettagliate.

 

 

tempio in onore di Augusto

Capitolium

Sotto la sguardo vigile di Augusto si sale verso l’acropoli

Particolare del fregio

Arco di Augusto

Rilievo con il Foedus e il suovetaurilia

Acquedotto tardoromano

Arco

Il campanile del duomo

Palazzo prefettizio

Acquedotto tardoromano

Pranzo al ristorante Della torre

Edificio di epoca fascista

Il piccolo anfiteatro di Susa

Anfiteatro

Porta Savoia, campanile romanico del Duomo di San Giusto

Porta Savoia

 

Per approfondimenti alleghiamo l’articolo del dottor Sandro Caranzano

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